I beni recuperati dai finanzieri di Bitonto e dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dopo la morte dell'uomo.
Trecentocinquanta reperti archeologici in ceramica, terracotta e bronzo,
di produzione apula, risalenti al III-IV sec. a.C., ottanta reperti in
terracotta, vetro, metallo e avorio, provenienti dal Mediterraneo
Orientale e risalenti al secondo millennio a.C., vari manoscritti,
numerose autentiche di reliquie risalenti al XIX sec., un antico volume
del 1682 dal titolo “Costitutiones synodales bituntinae ecclesiae”, e
ancora dipinti e sculture. Sono i beni rinvenuti e sequestrati nel
Barese dai finanzieri della Tenenza di Bitonto e dai carabinieri del
Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bari. La collezione è stata
ritrovata a seguito della morte di un facoltoso collezionista della
provincia.