I carabinieri hanno eseguito un decreto di confisca di beni, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro, emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di noto pregiudicato, indagato con le accuse di aver promosso e diretto una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti attiva su Terlizzi e nelle zone limitrofe.

 

L'uomo è stato condannato in primo grado dal gip-gup del Tribunale di Bari a 20 anni di reclusione nell'ambito dell'inchiesta denominata 'Anno Zero', condotta dai carabinieri agli inizi del 2020. La presunta associazione avrebbe gestito in modo monopolistico la piazza di spaccio terlizzese.

 

Il patrimonio inserito nel decreto di confisca, vede 5 terreni uliveti, mandorleti, vigneti, seminativi) per un’estensione di oltre 2 ettari nell'agro di Terlizzi, 4 fabbricati (un appartamento, una villa e due estesi capannoni industriali), 2 società di capitali, di cui una dedita alla compravendita di rottami ferrosi e commercio autoveicoli e pezzi di ricambio ed un’altra esclusivamente al commercio di autoveicoli,  varie disponibilità bancarie in 5 istituti di credito, nonché 36 tra automobili, autoarticolati e mezzi industriali. Le due società, al 21 dicembre 2021, avevano un volume d'affari complessivo di 7 milioni di euro. I beni sarebbero stati accumulati negli ultimi 20 anni attraverso il reimpiego degli illeciti proventi del traffico di droga.