La maggioranza in consiglio regionale si ricompatta e vota a favore della legge per la copertura del disavanzo sanitario, voto contrario dell'opposizione. Scongiurato l'aumento delle tasse ai pugliesi.
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato con 29 voti favorevoli, 15 contrari e un astenuto il disegno di legge contenente le disposizioni urgenti per la copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale risultante dal conto economico al quarto trimestre 2024. Il voto è avvenuto nel corso di una seduta convocata d'urgenza per approvare la norma entro la scadenza del 30 aprile, evitando così l'incremento delle addizionali regionali. Alla copertura del disavanzo residuo, pari a 81 milioni di euro, si provvede per l'importo di 66.212.476,71 euro a valere sul gettito derivante da manovra fiscale regionale da addizionale regionale Irpef, mediante una variazione nello stato di previsione delle entrate del Bilancio regionale 2025 e l’ iscrizione nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale 2025 dello stesso importo, con l’istituzione del capitolo denominato "Trasferimenti alle aziende sanitarie locali a titolo di ripiano disavanzi pregressi”. Per garantire la copertura delle spese in precedenza finanziate mediante il gettito derivante da manovra regionale in materia di addizionale regionale Irpef, nello stato di previsione delle entrate del bilancio regionale per l’esercizio 2025 sono state apportate le diverse variazioni. L’esito della votazione non ha mancato di scatenare polemiche politiche a cominciare dalla furia del centrodestra. «I pugliesi non avranno l’aumento dell’IRPEF e di tutte le altre addizionali, ma avranno meno risorse per l’istruzione, per i servizi sociali, per lo sport, per l’agricoltura perché per ripianare il deficit sanitario (174 milioni di euro) è stato saccheggiato non solo l’avanzo di amministrazione, ma anche l’extragettito e molti capitoli del Bilancio triennale – si legge in una nota congiunta di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia Domani -. Come dire: che questo governo regionale ha scaricato sul prossimo un macigno finanziario, il prossimo governatore camminerà con una pesante palla al piede e, quindi, il rischio che l’aumento delle tasse venga rinviato dopo la campagna elettorale è un rischio concreto». (A.S.)