Lo ha eletto il congresso cittadino del partito.
Comunicato - Al termine di un interessante e nutrito dibattito, che ha coinvolto partiti e civiche di centrosinistra e diverse associazioni, il congresso fondativo del 5 aprile 2025 ha sancito la rinascita, in forma organizzata, di Sinistra Italiana a Monopoli.
Il congresso, svolto alla presenza del segretario provinciale Mimmo Ferrante, si è concluso con l’elezione all’unanimità a segretario locale di Domenico Sampietro, 44 anni, da sempre impegnato nella vita sociale e civile della città.
“Ringrazio tutte le tesserate e i tesserati che hanno riposto in me una fiducia così grande. Questo momento arriva al termine di un percorso, svolto in questi mesi, a cui anche il Movimento Manisporche ha dato un fondamentale contributo.”
Stretta collaborazione confermata dalla presenza, nella segreteria provinciale del partito, di Maria Angela Mastronardi, consigliera comunale di opposizione.
“Sinistra Italiana – continua Domenico Sampietro - ritorna in un momento delicatissimo della vita della città, in cui le scelte politiche vengono prese dalla maggioranza in assoluta solitudine e la partecipazione è ridotta a pura facciata. Eppure, normalmente, gli abitanti delle città si confrontano, discutono, litigano.
Monopoli vive una fase in cui questo dibattito è anestetizzato, soffocato da lustrini e mega-eventi. Ecco, il primo focus è questo: riaprire un dibattito sano sulle scelte che riguardano la città, senza timore di alzare i toni se necessario.
Su questo sono positivo: la parte pubblica del congresso ha rappresentato un momento per guardarci in faccia e ho visto tante forze vitali, spesso giovani, che hanno solo bisogno di trovare un campo di espressione. Il nostro compito è riaprire il campo da gioco.”
“Il secondo focus è trovare nuove e nuovi interpreti. Il centrosinistra deve moltiplicare le gambe delle persone su cui camminare, a prescindere dalla forza politica rappresentata. Tutto questo assieme ai consiglieri di opposizione, che stanno svolgendo un compito numericamente ai limiti dell’impossibile, e a chi, in varie forme, già sta operando.
Ed è fondamentale che queste voci siano chiare e senza ambiguità, tese alla definizione di una città attraente e inclusiva. Inclusiva per tutte e tutti: per i residenti come per i turisti, per i giovani come per gli anziani, per chi abita in centro, in periferia o nelle contrade, per le persone con disabilità. Mi sembra che le questioni non siano affatto poche e che la città, a differenza di quanto si voglia far credere, non veda l’ora di affrontarle.”