Bocciato il ricorso contro la tassa di soggiorno a Bari, ma Federalberghi non si arrende

Autore Redazione Canale 7 | mar, 21 nov 2023 12:22 | 816 viste | Bari Tassa-Di-Soggiorno Tar Federalberghi Ricorso Consiglio-Di-Stato Attualità

Federalberghi Puglia annuncia ricorso al Consiglio di Stato.

C’è il no del Tar pugliese alle richieste cautelari di sospensiva presentate da Federalberghi Puglia e dall'associazione Extralberghiero Terra di Bari contro la tassa di soggiorno a Bari, approvata a luglio scorso.

I giudici amministrativi rilevano che le istanze presentate "meritano un approfondimento incompatibile con l'attuale fase cautelare", e che "quanto al profilo del danno grave e irreparabile", "non si evince il pericolo paventato dai ricorrenti sul corretto utilizzo dei proventi della tassa di soggiorno, considerato anche che "il procedimento non risulta ancora concluso e dette risorse saranno comunque destinate al turismo ed in modo coerente alla disciplina di settore".

La Federalberghi Puglia prende atto del rigetto della sospensiva da parte del Tar. Manifesta altresì di volerla impugnare dinanzi al Consiglio di Stato, perché il provvedimento è ingiusto, in quanto non viene riconosciuto il danno grave e irreparabile conseguente per la categoria.

Questo significa che il Comune di Bari ha confessato di non aver concluso il procedimento prima di imporre la tassa di soggiorno, cosa che avrebbe potuto fare. Per legge, infatti, l’individuazione della destinazione dei proventi della tassa di soggiorno deve essere preventiva e non postuma alla raccolta. Non basta, infatti, affermare strumentalmente che le somme saranno “destinate al turismo”, ma occorre specificare come e quando le stesse saranno partitamente impiegate.

L’ordinanza sembra scritta credendo a una mera affermazione resa dai difensori tecnici, e non dal Comune, per questo merita di essere impugnata.

«Le tesi della Federalberghi - dichiara Francesco Caizzi, vice presidente nazionale e leader barese e pugliese della Federalberghi - a sostegno della lunga battaglia contro un’imposta iniqua e inopportuna sono il fulcro del ricorso. Primo fra tutti il drammatico problema dell’abusivismo ricettivo che invade le strutture cittadine e contabilizza oltre il 50% di evasione, vale a dire più di 800 strutture ricettive completamente “a nero” per oltre 50mila presenze al mese che, quindi, non pagano alcuna imposta di soggiorno.

  

Aggiornamenti e notizie