Cinquemila pugliesi in viaggio verso Roma, e no, non si tratta di una gita fuori porta ma di una manifestazione organizzata dalla CGIL. Epicentro della protesta è stata l'opposizione del Governo al decreto sul salario minimo, motivo per il quale l'evento della Capitale, ha rappresentato una vera e propria corsa ai pullman da parte delle Camere del Lavoro, che hanno raccolto ampia adesione in tutte le province pugliesi. “La risposta in termini di adesioni è stata straordinaria – ha commentato la segretaria generale della Cgil -. Nelle assemblee svolte sui luoghi di lavoro e sui territori è emersa dalla viva voce dei protagonisti la difficoltà crescente di sostenere il costo della vita a fronte di un’inflazione che riduce potere d’acquisto di pensioni e salari, di far fronte ai costi dei mutui, dei fitti, delle utenze.". La contestazione dunque, organizzata in due cortei, si è fermata in Piazza San Giovanni riponendo le proprie speranze nella Costituzione italiana. Da qui il titolo "La via maestra": "nella Carta ci sono le fondamenta del nostro modello di democrazia e anche di società " – spiega infatti Bucci -.

"Siamo un Paese dove c’è povertà salariale, - continua la segretaria generale - dove il lavoro che si trova è solo precario, dove rischia di saltare il sistema sanitario nazionale con il Governo che non finanzia in maniera adeguata una sanità che già in tante regioni è al collasso. Aumentano le povertà ma il Governo si oppone a salario minimo, ha tagliato il reddito di cittadinanza, premia furbi ed evasori, fa cassa sulla indicizzazione delle pensioni.”. Una situazione dunque che sta scuotendo l'Italia intera, e chissà che a questo punto non possano esserci nuovi cambiamenti. Un servizio nel telegiornale.