Si cercano le cause del crollo del costone che ha seppellito i due operai a Monopoli

Autore Redazione Canale 7 | gio, 25 mag 2023 19:13 | 2444 viste | Monopoli Incidente-Sul-Lavoro Indagini Cronaca

Avviate le indagini della Polizia dopo la tragedia sul lavoro avvenuta a Monopoli. La presa di posizione dei sindacati.


Dopo il dolore la ricerca della verità. Già da ieri mattina gli investigatori del Commissariato di Monopoli hanno avviato le indagini per cercare di capire cosa sia accaduto nel cantiere edile di via Lagravinese dove, a causa del cedimento di un costone, due operai, il 64enne Vito Germano e il 62enne Cosimo Lomele, entrambi di Conversano e dipendenti della Artigianscavi, ditta anch’essa conversanese, hanno tragicamente perso la vita. I due, molto esperti, erano impegnati nella posa di una conduttura fognaria quando una parete laterale dello scavo sarebbe franata, travolgendoli. I due operai che in quel momento erano in fondo allo scavo profondo all’incirca 5 metri, sono stati sepolti sotto tonnellate di terra, pietra e roccia. I colleghi si sono subito prodigati per cercare di estrarre i due operai ma ci si è resi subito conto che sarebbe stato impossibile. Ci sono volute diverse ore prima che si recuperassero i corpi che sono stati poi portati al Policlinico di Bari dove lunedì sarà effettuata l’autopsia dal professor Francesco Introna. Come detto le indagini sono affidate al Commissariato di Monopoli che ha acquisito tutti gli incartamenti relativi al cantiere che è stato posto sotto sequestro. Nella vasta area si stavano realizzando decine di appartamenti e nel contratto stipulato vi era anche la postilla che le opere di urbanizzazione dovevano essere realizzate dalla società che stava edificando. Quest’ultima aveva appaltato le opere alla società conversanese, esperta del settore e ieri mattina le ruspe e gli operai erano intenti al posizionamento di alcune condutture per l’impianto fognario quando è accaduta la tragedia. La tragedia non ha mancato di sollevare nuove polemiche sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Forti le reazioni dei sindacati. «Anche oggi siamo di fronte all’ennesima strage sul lavoro – hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e Giuseppe Sanzò, segretario Ugl Puglia, dopo l’incidente sul lavoro in cui sono morti i due operai di Conversano -. Come Ugl, chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di intensificare i controlli sui posti di lavoro. Il lavoro deve nobilitare, non uccidere». Più sicurezza è quella richiesta dalla Uil. «Non possiamo più permettere che questo accada nel silenzio generale - affermano in una nota congiunta Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale Uil e commissario straordinario Uil Puglia e Franco Pappolla, segretario generale Feneal Uil Puglia». Parla di pericolosità nei cantieri la Cisl. «I cantieri continuano a essere uno dei luoghi di lavoro più pericolosi, con un numero inaccettabile di incidenti, con decessi e infortuni che spesso provocano danni permanenti ai lavoratori – ha commentato Luigi Sideri, segretario generale Filca-Cisl Bari. Infine la Cgil. «Serve investire massicciamente in sicurezza e legalità – sottolineano in una nota congiunta Ignazio Savino, segretario generale Fillea Bari e Puglia e Gigia Bucci, segretaria generale Cgil Bari -. Ancor più preoccupante è l’età delle vittime, non è possibile registrare l'ennesima tragedia che riguarda operai over 60 che non dovrebbero più svolgere lavori usuranti e pericolosi mettendo così a rischio la propria vita nei cantieri edili».

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