Nell’ambito dei riti della settimana pasquale, ieri Venerdì Santo, si è rinnovata l’antica tradizione della Processione dei Misteri.
Nell’ambito dei riti della settimana pasquale, ieri Venerdì Santo, si è rinnovata l’antica tradizione della Processione dei Misteri.
Il clero, le confraternite, le autorità e tantissimi fedeli, hanno proceduto in corteo per le vie cittadine, seconda il rituale di fede che vuole che vengano esposti i sei segni della passione e morte di Gesù Cristo. E allora, “Cristo nell’orto”, “Gesù con il capo cinto di spine”, la “Flagellazione alla colonna”, “Sotto il peso della croce”, la Crocifissione” per concludere con la “Deposizione nel sepolcro”. A seguire i simulacri, l’effige della Madonna Addolorata, che si è unita in processione quando il corteo è giunto dinnanzi alla chiesa della Madonna del Suffragio. L’addolorata è condotta in spalla dall’ omonima confraternita. Maria Santissima segue il figlio Gesù nel doloroso viaggio di passione, morte e redenzione.
A sfilare oltre alle sacre
statue ottocentesche la reliquia del crocifisso, condotta in corteo da don Oronzo
Negletto, vicario zonale della diocesi. La processione si avvia dalla chiesa di S.
Francesco d’Assisi, dove nel corso dell’anno sono custodite le statue dei
misteri. I confratelli hanno segnato il
passaggio silenzioso per le vie cittadine allo scandire delle preghiere, con il
suono delle troccole, particolari sonagli, maniglie o ferri, che percuotendo il
supporto in legno, producono un suono sinistro a ricordare i ferri della
crocifissione di Cristo. La processione, dopo aver attraversato il centro
cittadino è poi tornata in largo Plebiscito dove, dopo il saluto e l’augurio
pasquale di mons. Giuseppe Favale, i sacri simulacri sono rientrati in chiesa.