Brindisi: Operazione “rent a car”. Quattro arresti

Autore Redazione Canale 7 | ven, 02 nov 2018 11:16 | 1739 viste | Brindisi Polizia-Di-Stato Arresti Cronaca

La Polizia di Stato brindisina  ha arestato quattro soggetti appartenenti ad un gruppo criminale contiguo alla Sacra Corona Unita.

Nelle prime ore della mattina, la Polizia di Stato ha tratto in arresto – in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto – 4 pericolosi elementi della criminalità di questa provincia responsabili di alcuni reati, per lo più aggravati dall’essere stati commessi per agevolare la consorteria mafiosa denominata Sacra Corona Unita ed in particolare la frangia tuturanese della stessa.

Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile di Brindisi e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.

Il gruppo in argomento era raccolto attorno alla figura di BLEVE Vincenzo e si ricollega alla frangia operativa tuturanese della S.C.U., regno indiscusso di uno dei suoi capi storici. 

e risultanze investigative raccolte dalla Squadra Mobile brindisina nel corso delle indagini, oltre a fornire indicazioni in merito ai componenti del gruppo malavitoso legato al BLEVE Vincenzo, metteva in luce illecite attività riferibili al sodalizio, alcune delle quali di rilevante pericolosità, evidenziandone le potenzialità criminali ed anche la disponibilità di armi.

Gli arrestati, tutti originari della frazione Tuturano di questo centro, sono:

                 BLEVE Vincenzo                 , classe 1964;

                                  FAI Pierpaolo, classe 1973.

Tra i reati contestati al gruppo vi è una rapina perpetrata la mattina del 1 ottobre c.a. ai danni dell’Ufficio Postale di Merine (LE). Erano, infatti, le 8.30 di quel giorno quando due persone irrompevano nell’ufficio postale imbracciando pericolose armi (anche da guerra) che utilizzavano per minacciare i numerosi clienti ed il personale dell’ufficio postale in servizio.

Dietro minaccia di un fucile a canne mozzate, costantemente puntato contro il direttore dell’Ufficio Postale, uno dei malviventi, percuotendolo alle spalle con la canna della stessa arma, lo costringeva a prendere le chiavi della cassaforte. Durante le concitate fasi della rapina, tuttavia, il direttore spiegava che l’apertura della cassaforte, oltre che dalle chiavi, era anche comandata da un dispositivo che ne ritardava l’apertura. In ragione del tempo che stava trascorrendo e della presenza dei numerosi clienti dell’Ufficio Postale, tra i quali alcune donne che si accasciavano colpite da malore, i due malfattori arraffavano quanto presente in cassa, circa 1.200,00 Euro e, dopo aver raggiunto un complice che li attendeva all’esterno con funzioni di palo, si allontanavano con una berlina di media cilindrata.

La riconducibilità della rapina all’intero gruppo criminale oggi tratto in arresto era possibile grazie alla ricostruzione ottenuta dagli investigatori sia attraverso le risultanze delle attività tecniche già in essere sui soggetti raggiunti dal provvedimento pre-cautelare emesso dall’A.G. sia per mezzo delle acquisizioni documentali relative all’episodio delittuoso oggetto d’indagine. In particolare, venivano analizzati tabulati telefonici, verificate le localizzazioni di cella, i tracciati GPS e visionate immagini di impianti di video-sorveglianza della zona ove si era verificato l’evento.

Infatti, si aveva modo di riscontrare puntualmente il “sopralluogo” operato dai malfattori presso l’Ufficio Postale ed effettuato anche con l’utilizzo di una autovettura presa a nolo.

In relazione alla menzionata rapina – nel relativo provvedimento di fermo – risultano contestate, per tutti e quattro gli odierni arrestati le aggravanti di aver commesso il fatto, oltre che con violenza e minaccia, anche con armi, sia comuni che da guerra del tipo AK 47 kalashnicov, dall’aver commesso il fatto in più persone riunite e travisate e, per tre di loro (BLEVE Vincenzo, FAI Dario e FAI Pierpaolo), di far parte dell’associazione di tipo mafioso comunemente nota come Sacra Corona Unita nonché di aver commesso il fatto nei confronti di persone che si trovavano nell’atto di fruire di servizi di uffici postali. Per il quarto partecipe all’azione criminosa anzidetta, BLEVE Vito, nel provvedimento restrittivo emesso si da atto della su “ 

Inoltre, l’attività investigativa, che durava già da qualche mese, permetteva di verificare come tre dei quattro individui tratti in arresto (BLEVE Vincenzo, FAI Dario e FAI Pierpaolo), spendendo il nome del sodalizio criminoso di riferimento, la S.C.U. appunto, attuavano un’azione estorsiva accompagnata da atti intimidatori nei confronti della vittima.

A quest’ultimo proposito, deve dirsi che, nella tarda estate appena trascorsa, un imprenditore agricolo brindisino veniva raggiunto – in uno dei suoi appezzamenti di terreno – da un’autovettura con a bordo alcuni soggetti che gli avanzavano una richiesta estorsiva, reiterata poi nella prima decade del mese di ottobre.

Le attività d’indagine in corso permettevano di attribuire quel tentativo di estorsione – aggravato dall’essere stato commesso da più persone riunite e dalla manifestata appartenenza alla Sacra Corona Unita – ai sopra indicati tre dei quattro componenti del sodalizio scoperto.

L’esecuzione dei decreti di fermo di indiziato di delitto, emessi in via d’urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia al fine di interrompere l’attività delittuosa del gruppo delinquenziale tuturanese, è stata accompagnata da perquisizioni domiciliari per la ricerca delle armi impiegate dalla banda per commettere la rapina.

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