Spariti 180mila euro dalle casse di Cala Corvino resort a Monopoli: arrestato dipendente infedele

Autore Redazione Canale 7 | lun, 15 gen 2024 18:53 | 1468 viste | Monopoli Polizia-Di-Stato Commissariato-P.s. Arresto Cronaca

Avrebbe rubato la cifra poco alla volta.

Presunti ammanchi all’interno del resort per circa 180mila euro e per un dipendente infedele scatta l’arresto con l’accusa di furto aggravato. Piccoli prelievi ma continui nel tempo, secondo le indagini. Nei guai così è finito un 52enne di Monopoli, impiegato amministrativo presso il Cala Corvino Resort, la struttura di monopolitana celebre per aver ospitato le riprese di ‘Professione vacanze’, telefilm con Jerry Calà. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe potuto avere l’accesso proprio all’interno dell’ufficio da cui sarebbero spariti i soldi. L’indagine è stata lunga e complessa. Al lavoro gli agenti del locale Commissariato che hanno raccolto le segnalazioni da parte della Direzione in merito a misteriosi ammanchi nelle casse della società. E sono così scattati gli accertamenti. Con discrezione, gli investigatori hanno piazzato delle telecamere. E le immagini visionate avrebbero rappresentato la prova madre delle responsabilità dell’uomo: dai filmati, infatti, si vedrebbe il dipendente, dapprima guardarsi attorno per sincerarsi di essere solo e, subito dopo, aprire il cassetto, prelevare il denaro e richiudere il cassetto per poi allontanarsi indisturbato. Una tecnica consolidata, secondo gli investigatori, che hanno così deciso di intervenire per sorprendere il dipendente con le mani nel sacco: l’uomo è stato fermato nei pressi del parcheggio del villaggio turistico da cui stava uscendo con circa 1.100 euro nelle tasche. Le banconote, tuttavia, erano già state prodotte dai poliziotti ed è stato sufficiente, dunque, confrontarle con i numeri di serie per poi far scattare l’arresto del dipendente, responsabile anche di aver prodotto abusivamente la copia della chiave del cassetto dove venivano conservati i soldi. All’interno della struttura, ormai da tempo, si registravano ammanchi e i conti non tornavano più. I sospetti si sono concentrati così sul dipendente che era, peraltro, seppur saltuariamente, autorizzato ad entrare nell’ufficio finito sotto la lente degli investigatori e con un rapporto collaborativo con la società turistica ormai decennale. Ma il rapporto di fiducia sarebbe stato “tradito. Ora gli investigatori intendono capire da quanto tempo andavano avanti i prelievi e se il 52enne abbia fatto tutto da solo o con la complicità di qualcuno ancora rimasto all’oscuro. (A.S.)

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