Tante le emozioni che si sono rivissute per le strade del centro storico castellanese.
I lamenti disperati di una mamma che piange per la perdita
del proprio bambino fanno da eco ad uno degli eventi storici che più ha
stravolto la città di Castellana Grotte: la peste. Ecco quindi che la città
delle grotte viene immediatamente catapultata indietro di oltre 300 anni,
precisamente nel biennio 1690-1691. Niente tamponi né mascherine allora per
fermare un'epidemia che imperversava sempre più nella città mietendo vittime a
destra e manca. Uno spettacolo drammatico e struggente che ha permesso di
rivivere le sofferenze di un tempo. Ad animare la città, decisamente più
tenebrosa, erano le figure incappucciate con l'arduo compito di sgomberare le
strade dai cadaveri infetti, le quali facevano da contraltare al dolore dei
popolani che nelle loro piccole abitazioni salutavano per l'ultima volta
impotenti i propri cari. Lo spettacolo è considerato uno dei maggiori esempi in
Italia di teatro ambientale, o più precisamente “teatro immersivo”, prima
esperienza del genere nel Sud Italia. Quattro gli attori professionisti
coinvolti: Giulia De Angelis, Marcella Jö Pirillo, Irene Alfonsi e Davide
Gasparrini. Il resto del cast è stato composto da membri delle compagnie
teatrali castellanesi sotto la regia e la direzione artistica di Angelo Barone. Un servizio nel telegiornale.